Magari domani resto by Lorenzo Marone

Magari domani resto by Lorenzo Marone

autore:Lorenzo Marone
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
ISBN: 9788858827208
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2017-02-13T23:00:00+00:00


Schizzechea

Centogrammi mi guarda di sottecchi mentre sbuffo appoggiata alla mia scrivania in attesa che l’avvocato Geronimo mi conceda il grande onore di ricevermi. Sono nervosa perché d’improvviso mi sento del tutto fuori luogo in questo posto e in questo lavoro.

“Che c’è, Pasquà,” dico a un certo punto, sfastidiata, “mi devi chiedere qualcosa?”

Lui si ferma, sorpreso, e risponde: “No, perché?”.

“E perché ogni tanto alzi la capuzzella dallo schermo e mi scruti!”

“Ma no, niente, scusami...” dice titubante, e si porta la mano pelosa alla gola.

Pasquale Acanfora è una gran brava persona, ma di una bruttezza che quasi sconfina in scortesia. È calvo, ma con la corona folta che gli serve anche da riporto, pieno di peli sulle braccia e, immagino, sulla schiena, lenti spesse sopra occhi piccoli, e labbra sottili che scompaiono nel suo faccione. È magro e mingherlino, però ha il viso sproporzionato rispetto al corpo, con due guanciotte paffute ruvide di barba nera nera che si fa tutte le mattine senza grande risultato.

Per spiegare chi è davvero Pasquale Acanfora basta raccontare che d’estate inizia a sfoderare un set completo di camicie a manica corta sotto le quali indossa pure la maglia della salute con il po’ di pelazzo bianco che fuoriesce. Però, dicevo, è una brava persona, una di quelle che, nonostante le numerose batoste, ancora non ha capito che il mondo è un vecchio bar scavato in un vicolo del porto, un postaccio pieno di balordi che odora di urina.

Non mi è difficile immaginare che a scuola fosse tartassato dai più grandi, con il suo volto buono e lo sguardo miope. D’altronde, ora che di anni ne ha quasi cinquanta, sembra ancora lo scolaro modello seduto al primo banco, quello che prende i paccaroni dietro alla noce del collo appena si permette di sostare nelle vicinanze di qualche malvivente seduto in ultima fila. Sarà che a me i disadattati in qualche modo piacciono, Pasquale e io abbiamo un buon rapporto, anche se ho dovuto faticare parecchio per conquistare la sua fiducia. Eh sì, perché i tipi come Pasquale, i martoriati dall’esistenza insomma, il più delle volte con l’età adulta non imparano a cacciare le unghie e a combattere, no, imparano piuttosto a non fidarsi più degli esseri umani, cosicché, se anche la vita, a un certo punto, quasi per pietà, decide di donar loro qualcosa di bello, spesso nemmeno se ne accorgono. Sono quelli che ti guardano sempre di stramacchio, con una smorfia di antipatia dipinta sul volto, che non ti danno confidenza, non ti abbracciano, non ti baciano nemmeno a parlarne, e al posto della mano ti offrono una cotoletta imbalsamata. A degli occhi disattenti, Centogrammi potrebbe passare per un topo di biblioteca che se la tira pure, invece non è così, non lo è mai, perché simili personaggi in genere hanno poteri nascosti che tanti neanche immaginano; innanzitutto è preparatissimo (ragione per la quale occupa un posto speciale nella considerazione di Arminio Geronimo) e, cosa più importante, ha un mondo interiore che farebbe invidia a un bambino.



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